giovedì 14 ottobre 2010

Book therapy - Nino Salvaneschi



Purtroppo molti non intendono  il valore dei crocicchi. Eppure spesso, con un’insistenza veramente singolare, il destino torna a presentarci la stessa verità sotto altra veste e diversa luce. E vi è un affettuoso accoramento in questa sua insistenza, come se proprio si rattristasse che non comprendiamo.
Ma se al termine del nostro viaggio,  ci accorgiamo che il destino ci ha presentato solo una volta una data occasione, notiamo anche che ci ha fatto sostare a cinque o sei determinati crocicchi, per sciogliere un caso o una passione lasciati insoluti.
I crocicchi sono dunque le pause spirituali che il ritmo troppo accelerato della vita ha ormai eliminato dalle nostre abitudini: intermezzi che dànno valore alle sinfonie.
Non per nulla, del resto, nel medioevo, ad ogni crocicchio si alzava un crocifisso per benedire le soste e la scelta, il cammino e la méta. Ora ai crocicchi vi sono le segnalazioni stradali, i depositi della benzina e i posti del telefono..

Nino Salvaneschi, Consolazioni (1933)

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