mercoledì 29 giugno 2011

Book therapy - Jim Morrison





Yoga powers. To make oneself invisible or small. 
To become gigantic and reach to the farthest things. 
To change the course of nature. To place oneself 
anywhere in space or time. To summon the dead. 
To exalt senses and perceive inaccessible images, 
of events on other worlds, in one’s deepest inner 
mind, or in the minds of others.


Poteri dello Yoga. Farsi invisibili o piccoli.
Ingigantire e raggiungere le cose più lontane.
Cambiare il corso della natura. Disporsi
ovunque nello spazio o nel tempo. Evocare i morti.
Esaltare i sensi e percepire immagini inaccessibili,
di accadimenti in altri mondi, nel più profondo intimo
della propria mente, o nella mente di altri.


The Lords. Notes of Vision..

martedì 28 giugno 2011

Rob Brezsny





Settimana del 24/30 giugno..

Ariete
I ragni nephila komaci tessono tele molto robuste. La loro seta è più resistente dell’acciaio, ma quando cattura un insetto è in grado di piegarsi e di espandersi. Un altro aspetto sorprendente di questi ragni è che ogni mattina mangiano quello che rimane della tela del giorno prima e impiegano circa un’ora a tesserne un’altra. Penso che questa settimana avrai un compito simile, Ariete: per raccogliere quello di cui hai bisogno dovrai creare strutture solide ma flessibili, ed essere sempre pronto a liberarti dei loro resti dopo averle usate per costruire qualcosa di più adatto alle nuove circostanze.

Toro
Siamo ormai a metà del 2011, Toro. Vogliamo fare un bilancio della prima parte dell’anno e pensare a quali avventure ti aspettano nei prossimi sei mesi? Secondo me, dallo scorso gennaio hai subìto un tempestoso processo di purificazione, che in parte ha fatto tremare le ossa della tua anima e in parte ti ha liberato dalle manette forgiate dalla tua mente. In pochi mesi, hai superato più momenti di massima tensione di quanto tu non abbia fatto negli ultimi tre anni. Adesso sei fresco e pulito, pronto per affrontare un tipo di divertimento meno stressante e più gioioso.

Gemelli
Le pubblicità sono spesso studiate per farci sentire inadeguati e spingerci a “migliorare il nostro stile di vita” comprando un prodotto. Qualche tempo fa, l’emittente via cavo Hbo ha lanciato un attacco particolarmente maligno. Per promuovere il suo nuovo servizio in streaming, ci ha informato che “le storie che potreste vedere sono meglio di quelle che state vivendo”. Per fortuna, Gemelli, nelle prossime settimane non sarai tentato di credere a questa pericolosa propaganda. La tua storia personale sarà molto più interessante e significativa di quelle raccontate da Hbo o da qualsiasi altra fonte di intrattenimento.

Cancro
Un’industria alimentare ha lanciato un’offerta promozionale: comprando dieci confezioni di un suo prodotto, si ottengono 500 miglia di volo. Un americano di nome David Philips ha deciso di sfruttarla al massimo. Per tremila dollari ha comprato 12.150 budini, guadagnando più di un milione di miglia di volo, sufficienti per andare e tornare dall’Europa 31 volte. È il tipo di giochetto legittimo che puoi fare anche tu, Cancerino. Come potresti sfidare il sistema, ingannare la matrice, inceppare la macchina o sobillare l’umanità?

Leone
Mentre guardava i politici parlare freneticamente in televisione, il mio prozio polacco a volte borbottava: “Zlotem pisal, a gownem zapieczetowal”. Ho scoperto il significato di quelle parole solo quando ho compiuto 18 anni: “Scritto con l’oro e sigillato con la merda”. Uno dei tuoi compiti più interessanti delle prossime settimane, Leone, sarà individuare tutto quello che nella tua vita corrisponde a questa descrizione. Quando l’avrai fatto, potrai dedicarti al compito successivo, che dovrebbe essere piuttosto divertente: denunciare le incongruenze e fare pulizia.

Vergine
Qualche anno fa, durante un tour per promuovere il mio libro, sono stato a Eugene, in Oregon, dove vive mia sorella, con il marito e la figlia. Sono venuti tutti alla libreria dove avrei fatto la mia presentazione. All’epoca, la mia nipotina della Vergine, che si chiama Jasper, aveva sette anni e sono rimasto piacevolmente sorpreso quando mi ha interrotto varie volte, sempre con commenti spiritosi ma educati che hanno aggiunto allegria all’evento e divertito tutti i presenti. Chi ha detto che le Vergini sono fin troppo controllate? Il tuo compito di questa settimana è prendere esempio da mia nipote: interrompi il flusso ordinato di ogni evento a cui potrebbe giovare un po’ di confusione.

Bilancia
“Vivere è come eseguire un assolo di violino in pubblico e imparare a usare lo strumento a mano a mano che si suona”, scriveva Samuel Butler nell’ottocento. Quanto è vero! Nella vita puoi esercitarti quanto vuoi, ma chiunque presti un po’ d’attenzione si accorgerà sempre della tua inesperienza. Per fortuna, le persone che prestano attenzione non sono molte, e questo ci permette di rilassarci. Ma ogni tanto attraversiamo momenti di crescita, fasi in cui le nostre capacità fanno un improvviso balzo in avanti. Le prossime settimane per te dovrebbero essere uno di questi periodi, Bilancia.

Scorpione
In agosto e settembre, milioni di uccelli marini chiamati berte fuligginose lasciano la Nuova Zelanda e viaggiano per migliaia di chilometri verso il golfo delle Farallones, davanti a San Francisco. Perché lo fanno? Perché lì il cibo è di prima categoria e i pesci e le seppie sono abbondanti. Ti consiglio di intraprendere una ricerca simile nelle prossime settimane, Scorpione. Le prelibatezze che desideri sono lontane da te, in senso letterale o metaforico.

Sagittario
Pensavo di sapere tutto sul sesso. Invece, dopo tutti questi anni di pratica, di studio e di riflessioni, ancora non posso considerarmi un esperto in materia. Lo strano comportamento dell’energia kundalini non finisce mai di sorprendermi, lasciarmi perplesso e stupirmi con le sue continue rivelazioni. E tu Sagittario? Penso che anche tu stia per fare qualche nuova scoperta sulla natura dell’eros. Se la tua mente, il tuo cuore e la tua libido rimarranno aperti, l’esperienza dovrebbe essere piuttosto interessante.

Capricorno
Qualche anno fa Eve Ensler ha portato I monologhi della vagina in Pakistan. Con un gruppo locale di attrici musulmane, ha lasciato a bocca aperta il pubblico di Islamabad parlando di vibratori, mestruazioni e tripli orgasmi. Ti invito a tentare un’impresa altrettanto coraggiosa nelle prossime settimane, Capricorno. Presenta la tua commedia a un nuovo pubblico, apri una nuova frontiera, fa vedere chi sei veramente a persone importanti che ancora non conoscono la verità.

Acquario
Quando nel 2000 è uscito il mio libro di memorie “macho femministe” The televisionary oracle, avevo l’illusione che potesse essere universalmente accettato, tanto da chiedere al New York Times di recensirlo. Oggi so che le probabilità di successo erano pari a quelle che avevo di arrivare sulla Luna viaggiando lungo l’arcobaleno in una canoa trascinata da magiche sirene volanti. Ma al posto di quel tipo di riconoscimenti, ne sono arrivati altri. Uno dei miei preferiti è che il libro ha accompagnato un gruppo di adoratori della dea della fertilità nel loro viaggio spirituale verso l’antica città matriarcale di Catalhöyük, in Turchia. Lo leggevano tra loro a voce alta e si divertivano molto. Ho il sospetto che presto vivrai un’esperienza simile, Acquario. Dovrai “accontentarti” di un riconoscimento affettuoso ma diverso da quello che avrebbe voluto il tuo ego.


Pesci
Il concime che preferisco per le mie violette africane è un fertilizzante naturale chiamato Big Bloom (Grande fioritura). Uno dei suoi ingredienti principali, quello che lo rende così efficace, è il guano di pipistrello. Penso che tu stia entrando nella fase di Grande fioritura del tuo ciclo, pesci. E sarà più facile che raggiunga la massima fertilità se sei disposto a usare un pizzico di follia nata delle viscere del tuo subconscio. Ma ricordati, ne serve solo un briciolo, non una montagna.

venerdì 17 giugno 2011

Tree of Men - Ray Kurzweil





(Ray Kurweil, New York, 12 febbraio 1948)

RAY KURZWEIL è uno scienziato informatico, progettista di software, inventore, imprenditore, filosofo. È uno dei massimi esperti dei sistemi di pattern recognition e ha ideato e messo a punto molti prodigiosi dispositivi informatici. È stato il principale sviluppatore di uno dei primi sistemi per il riconoscimento vocale e dei caratteri, del primo dispositivo di lettura print-to-speech per non vedenti, del primo scanner piano CCD, del primo sintetizzatore vocale, del primo sintetizzatore musicale in grado di riprodurre il pianoforte e altri strumenti d’orchestra. Ha fondato e portato al successo nove aziende che si occupano di riconoscimento vocale, tecnologie di lettura, strumenti musicali elettronici, realtà virtuale, simulazione medica, arte cibernetica, investimenti finanziari. Dal 2002 fa parte dell’americana National Inventors Hall of Fame. È stato insignito del premio Lemelson-MIT, il più prestigioso negli Stati Uniti per le invenzioni e l’innovazione; della National Medal of Technology, che gli è stata consegnata dal presidente Clinton, nel 1999, in una cerimonia alla Casa Bianca; di dodici lauree honoris causa; di vari riconoscimenti di tre presidenti americani. Ha anche scritto alcuni libri sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale, tra i quali The Age of Intelligent Machine e The Age of Spiritual Machine.
Notizie sulle sue attività si possono trovare nel sito www.kurzweiltech.com



Dopo molti anni seguendo le tendenze dell'industria dei computer, Kurzweil ebbe un'illuminazione: il ritmo di innovazione dei computer non stava aumentando linearmente bensì esponenzialmente. Partendo da qui, sviluppò un metodo di previsione dell'andamento dello sviluppo tecnologico. Da scienziato dei computer, Kurzweil comprese inoltre come non vi siano ragioni tecniche per cui questo tipo di rapporto costi/prestazioni non possa proseguire anche durante il XXI secolo.
Poiché la crescita in tanti campi della scienza e della tecnologia dipende dalla capacità di calcolo, gli incrementi di questa si traducono in incrementi della conoscenza umana e di scienze non basate sui computer come le nanotecnologie, le biotecnologie e la scienza dei materiali. Considerando la corrente crescita esponenziale delle capacità dei computer, ciò significa che molte nuove tecnologie si renderanno disponibili molto prima di quanto la maggior parte delle persone - che intuitivamente pensano al progresso tecnologico in modo lineare —si aspettino. Quest'idea centrale è espressa nella legge di Kurzweil dei Ritorni Accelerati ("Law of Accelerating Returns").



D – Quali crede che siano le potenzialità delle nuove tecnologie, come gli impianti neuronali, in grado di accrescere le capacità della mente umana?
R – Se ci domandiamo cos’è un essere umano, credo che la risposta sia nella caratteristica fondamentale degli uomini: cercare di espandere gli orizzonti. L’evoluzione biologica, che ci definisce come una nicchia particolare, non solo è limitata, ma proprio non è in grado di spiegare cosa sono gli esseri umani. Appaiono nuove potenzialità, che a loro volta permettono passaggi successivi. A un certo punto, l’evoluzione biologica ha creato una specie tecnologica, e da allora il fattore chiave è diventato lo sviluppo culturale e tecnologico. Non siamo rimasti con i piedi per terra. Non siamo rimasti sul pianeta. Non ci fermiamo entro i limiti della nostra biologia e, per mezzo delle nostre capacità tecnologiche, abbiamo già esteso di molti le capacità dei nostri corpi e delle nostre menti.
L’era degli impianti neuronali, una tecnologia davvero rivoluzionaria, è cominciata. Ci sono già alcune persone che in realtà sono dei cyborg. I neuroni biologici del loro cervello sono connessi ai computer, e in tale sistema l’elettronica funziona perfettamente accanto a fianco del circuito elettrico biologico. Abbiamo cominciato a servirci di questi innesti per migliorare certe condizioni patologiche e alleviare alcune disabilità. Per esempio, abbiamo innesti cocleari per i non udenti e dispositivi per stimolazioni cerebrali a livello profondo per malati di Parkinson. Nelle prime dimostrazioni il dottor Alim Benebid cominciava l’esame dei malati tenendo il dispositivo spento. Poteva accenderlo o spegnerlo all’insaputa del paziente. Si trattava di persone in una fase avanzata di Parkinson, con facoltà motorie ormai molto irrigidite. Quando Benebid accendeva il dispositivo, sembravano rianimarsi; all’improvviso riuscivano a muoversi e a comportarsi in maniera normale. Il dispositivo è stato riconosciuto dalla Food and Drug Administration e al momento oggi è oggetto di studio per la cura di altri problemi neurologici.
Gli innesti alla retina sono in fase di preparazione, ed esistono impianti sperimentali per una vasta gamma di altri casi. Allo stato attuale delle cose gli innesti neuronali hanno due limitazioni. Una è che devono essere impiantati chirurgicamente, quindi ce ne serviamo solo per casi gravi, come appunto per una fase avanzata di Parkinson. La seconda è che possono avere collocazioni solo in pochissimi punti,, in genere solamente uno.
Tuttavia, queste limitazioni saranno superate quando potremo far uso su vasta scala delle nanotecnologie, in particolare quando avremo dei nanorobot – robot grandi quanto le cellule ematiche – in grado di entrare nei capillari e nel cervello in maniera non invasiva. Non è così futuristico come sembra. Ci sono già quattro importanti iniziative sui cosiddetti Bio-MEMS [Biological Micro-Electronic Mechanical Systems], organizzate per sviluppare la prima generazione di apparecchi in gradi di entrare nel circolo ematico, per un’ampia gamma di scopi diagnosticie terapeutici.
Per esempio, una cosa veramente utile è un dispositivo con pori del diametro di sette manometri. Si tratta di una piccola capsula che rilascia insulina e blocca gli anticorpi. È usata per curare casi di diabete di tipo 1 nei ratti. Dato che il meccanismo del diabete di tipo 1 è lo stesso bei ratti e negli esseri umani, è logico pensare che l’apparecchio, una volta perfezionato, possa funzionare anche negli esseri umani.
Siamo solo alla prima generazione. Credo sia importante capire – e pochissimi ne sembrano in grado – che queste tecnologie stanno crescendo in maniera non lineare, addirittura esponenziale. Non solo il loro potenziale, a conti fatti, raddoppia da un anno all’altro; stiamo anche moltiplicando la velocità dei passi in avanti, di decennio in decennio. Si tratta di un particolare da non sottovalutare. Se consideriamo la crescita esponenziale nell’informatica e la riduzione esponenziale delle dimensioni nella tecnologia, vediamo che i congegni elettronici e meccanici si rimpiccioliscono ad un tasso del 5,6 per dimensione lineare al decennio. Pensiamo alla crescita esponenziale delle tecnologie della comunicazione.
C’è una crescita esponenziale anche nella comprensione del cervello umano, che stiamo sottoponendo ad un processo di riverse-engineering per capire come funzina. Otteniamo informazioni sempre più dettagliate, di anno in anno stiamo moltiplicando la quantità delle conoscenze. Entro la fine degli anni Venti del secolo avremo un quadro molto dettagliato del funzionamento del cervello umano. Avremo a nostra disposizione congegni automatici grandi come cellule ematiche, dotati di una notevole intelligenza, in grado di comunicare gli uni con gli altri e con i nostri neuroni biologici.
Saremo in grado di immettere milioni, o miliardi, di nanorobot all’interno del circolo ematico, tramite iniezione o ingestione, e questi raggiungeranno il cervello attraverso i capillari, senza che ci sia bisogno di interventi chirurgici. Dato che i capillari irrorano ogni parte del cervello, i nanorobot potranno distribuirsi dappertutto, e la limitazione di cui parlavamo prima, quella di poterli collocare in un punto soltanto, sarà superata. Comunicando tra loro, saranno connessi tramite una rete locale senza fili, che potrà comunicare con internet, che a sua volta comunicherà in maniera non invasiva con i nostri neuroni. Tutte queste possibilità sono già state dimostrate su piccola scala. Non possiamo ancora costruire congegni così minuscoli, tanto da poterne mandare miliardi all’interno del circolo ematico. Ma questo è uno scenario del tutto prevedibile secondo quella che chiamo “legge dei ritorni accellerati”, vale a dire la riduzione velocissima delle dimensioni di queste tecnologie rispetto alla crescita esponenziale delle capacità informatiche che le supportano.
Si aprono così molti scenari. Per esempio, potremo avere una realtà virtuale su scala totale, nella quale i nanorobot saranno in grado di interrompere i segnali provenienti dai nostri sensi e sostituirli con altri. Il cervello verrebbe a trovarsi veramente in un ambiente virtuale, le cui condizioni sarebbero tanto convincenti quanto quelle dell’ambiente reale. Sarà possibile entrare in simili ambienti virtuali, da soli o con altri, e vivere ogni tipo di esperienza. Avremo riproduzioni realistiche di ambientazioni terrestri, e potremo, per esempio, fare una passeggiata in compagnia di qualcuno su una spiaggia mediterranea. Masi progetteranno anche ambienti fantastici e immaginari, che non esistono, né potrebbero esistere sulla Terra, magari svincolati dalle leggi della fisica. Costruire nuovi ambienti, come si fa adesso con gli scenari dei videogiochi, diventerà una nuova forma di espressione artistica. Sarà possibile coinvolgervi tutti e cinque i sensi e quindi avere anche i corrispondenti neurologici delle nostre emozioni.
Un’altra applicazione, più significativa, riguarderebbe l’estensione delle capacità cognitive dell’uomo. il nostro cervello, anche se si riorganizza in continuazione e costituisce sempre nuove connessioni, ha una struttura fissa. Questa riorganizzazione è fondamentale nel nostro modo di apprendere, e usare il cervello è il modo migliore per tenerlo in salute. Tuttavia, restiamo pur sempre limitati a una struttura fissa, dell’ordine di un centinaio di trilioni di connessioni. Sembra un numero enorme: in realtà la larghezza di banda del cervello umano è piuttosto limitata. Inoltre, questi collegamenti sono lentissimi. Le trasmissioni elettrochimiche sono leggermente diverse dalle operazioni digitali. Si tratta in effetti di una conduzione analogica su base digitale, con una velocità di duecento operazioni al secondo, circa centomilioni di volte più lenta dei sistemi elettronici odierni, e quasi un miliardo di volte più lenta di quella che si avrebbe con un circuito nanotecnologico. Due centimetri cubici e mezzo di circuiti di questo tipo sarebbero un milione di volte più potenti del centinaio di trilioni di connessioni del cervello umano.
Quindi saremo in grado di ampliare le capacità del cervello umano congiungendolo con sistemi informatici nanotecnologici. Avremo un numero molto più alto di connessioni e potremo farle funzionare più velocemente. Ci collegheremo a forme di intelligenza non biologica, potremo ricevere e trasmettere comunicazioni intracerebrali e “scaricare” conoscenza. È ciò che i computer sono in grado di fare semplicemente condividendo le loro memorie, mentre io non posso trasferire verso di lei la mia conoscenza del francese o del romanzo Guerra e pace. Possiamo comunicare, certo, e condividere informazioni attraverso il linguaggio, che è estremamente lento, ma non possiamo mettere in comune le strutture di neurotrasmettitori e di connessioni intraneuronali, come appunto fanno i computer.
Sono questi gli scenari che potrebbero realizzarsi entro una ventina d’anni. Credo che ben prima del 2029 i computer saranno in grado di passare il test di Turino e di raggiungere livelli di intelligenza umana. Allora potranno associare tali benefici alle capacità che già possiedono, in termini di velocità, memoria, condivisione d’informazioni e così via..

Rob Brezsny



Settimana del 17/23 giugno

Ariete
Il film Vivere per sempre racconta la storia di una famiglia che diventa immortale dopo aver bevuto l’acqua di una sorgente magica. I genitori e i due figli decidono di non rivelare il loro segreto al mondo, ma alla fine un uomo misterioso vestito di giallo lo scopre e gli dà la caccia. A un certo punto l’uomo parla con un giovane sacerdote: “E se potessimo vivere in eterno?”, gli chiede. “Senza dover affrontare l’incertezza della morte. Essere immuni dalle malattie. Restare giovani per sempre”. Il prete è sconcertato: “Lei parla la lingua dei blasfemi”. “Sì, correntemente”, risponde l’uomo in giallo. Questo è il tuo compito, Ariete: parlare correntemente la lingua dei blasfemi, e qualsiasi altra lingua della ribellione. È arrivato il momento di farsi coraggio e di esprimere tutto quello che è inesprimibile, controverso e rivoluzionario.
Toro
Un tempo il rio delle Amazzoni scorreva nella direzione opposta a quella attuale. Molti secoli fa, la sua corrente viaggiava verso ovest dall’Atlantico al Pacifico. Vorrei che tenessi bene presente questa immagine mentre prenderai in considerazione l’idea di un cambiamento altrettanto colossale nella tua vita. Usalo come simbolo di possibilità, come promessa che anche tu potresti riuscire a cambiare il verso di una corrente che sembra immutabile.
Gemelli
Nel romanzo di Mark Harris Batte il tamburo lentamente, alcuni giocatori di baseball professionisti spillano soldi ai loro fan coinvolgendoli in un gioco di carte chiamato Tegwar, un acronimo che sta per “the exciting game without any rules” (l’eccitante gioco senza regole). A giudicare dai presagi astrali, Gemelli, direi che dovresti tentare una sua versione meno immorale. A rigor di termini, il gioco ha delle regole, ma possono essere cambiate in qualsiasi momento e se è necessario se ne possono aggiungere di nuove. Lo scopo del tuo Tegwar sarà quello di divertirti più che puoi senza fare del male a nessuno.
Cancro
“L’unico modo per far sì che i tuoi sogni si avverino è svegliarti”, diceva il poeta Paul Valéry. Adesso ti spiego come questa frase potrebbe essere applicata a te. Sei troppo preso dalle tue fantasie mitiche e fantasmagoriche e questo t’impedisce di chiamare a raccolta tutto il pragmatismo, la grinta e la forza di volontà che ti servono per realizzarle. In altre parole, Cancerino, ti consiglio di uscire dal tuo dolce stato sognante con una bella sveglia autoindotta. Smetti di fluttuare e comincia a lottare.
Leone
All’inizio della prima seduta, la mia psicanalista junghiana di 79 anni mi ha guardato con aria di sfida e mi ha detto: “Coraggio, sorprendimi! Cos’hai da dirmi?”. Ero senza parole. Una parte di me aveva voglia di raccogliere la sua sfida, di raccontarle una versione così fantasiosa delle mie avventure da superare qualsiasi altra confessione le avessero fatto nella sua lunga carriera di ascoltatrice. Ma alla fine ho deciso di dirle la verità: ho pensato che fosse più importante esplorare i veri misteri della mia vita invece di farla divertire. E questo è stato il primo risultato che mi ha aiutato a ottenere. Ho idea che ti aspetti una prova simile, Leone. Preferirai essere sincero o sbalordire?
Vergine
Prevedo che in nessun momento delle prossime settimane ci sarà qualcuno autorizzato a dirti: “Il tuo ego ha firmato assegni che il tuo corpo non può incassare”. Non avranno neanche motivo di dirti: “Se vuoi acchiappare i tuoi sogni, farai meglio a cominciare a correre”, o “Sarai anche un vecchio saggio ma ti stai comportando come una ragazzotta ingenua”. No, Vergine, sono fermamente convinto che non potranno lanciarti nessuna di queste accuse. Perché, da quello che vedo, tutte le parti della tua psiche saranno in perfetta armonia e collaboreranno tra loro più di quanto non facciano da molto tempo. La tua alienazione da te stessa e la tua ipocrisia saranno ai minimi storici.
Bilancia
Per certi versi sono coraggioso, per altri sono un vigliacco. Mi sono fatto trascinare da un motoscafo attaccato a un paracadute, mi sono esibito su grandi palcoscenici davanti a migliaia di persone, ho assistito alla nascita di due bambini e ho esplorato l’abisso del mio inconscio. D’altra parte, però, ho paura degli spazi chiusi, non riesco a sparare e mi terrorizza veder morire qualcuno. Immagino che anche tu abbia momenti di coraggio e di paura, Bilancia. E ho il sospetto che nelle prossime settimane sarai chiamata a raccogliere sfide in entrambi i campi.
Scorpione
Nel tuo ciclo astrologico è arrivato il momento dei Sogni Bizzarri e del Paradiso Eccentrico, una fase speciale in cui avrai la licenza poetica di scatenare la tua fantasia più del solito. Anzi, sarà il momento ideale per fuggire a Fantasilandia e indossare qualche nuova identità, con tanto di soprannome esotico. Il tuo nuovo nome hip hop potrebbe essere Maestro estatico dei trucchi e quello da wrestler Anima di velluto. Il tuo nome da supereroe mistico Tempesta sui monti e quello da prostituta irlandese Voluttuosa X Mahoney. Infine, il tuo nome da rockstar arrivata dal futuro potrebbe essere Acrobata del destino.
Sagittario
Le prossime settimane potrebbero essere l’Età dell’oro della tua perspicacia. Se saprai allinearti, anche solo un po’, con i ritmi cosmici, scoprirai progetti segreti di cui nessun altro sospetta, saprai cogliere indizi nascosti e vedere cose che finora ti sono sfuggite. Per sfruttare al massimo questa fantastica opportunità, ripeti più spesso che puoi questa frase: “I miei occhi funzionano meglio del solito. Posso vedere cose che normalmente non noto”.
Capricorno
Se fossi il protagonista di una fiaba e ti avessero lanciato un incantesimo, nei prossimi sette mesi troveresti il modo di spezzarlo. Se fossi l’eroe di un racconto mitico in cui il figlio di un re è stato abbandonato nel deserto da una balia cattiva e allevato da gnomi maldestri ma benintenzionati, il tuo esilio finirebbe presto. I tuoi veri genitori, il re e la regina, ti troverebbero dopo una lunga ricerca e ti restituirebbero il posto che ti spetta. Adesso prova a trasferire questo tema nella tua vita reale, Capricorno. Sei pronto a fare quello che serve per ottenere la salvezza e la reintegrazione dei tuoi diritti, come attendi da tempo?
Acquario
Che cos’è il sacro? Secondo Nietzsche è tutto quello di cui non si può ridere. Ma io penso esattamente il contrario. Se non posso scherzare su quello che considero sacro, allora non è sacro. Per me, uno dei motivi per cui un’idea, una persona o un oggetto sono sacri è la sua capacità di stimolare il mio senso dell’umorismo. Tu come la pensi, Acquario? Se sei d’accordo con me, nei prossimi giorni avrai splendide opportunità di entrare in comunione con il sacro.
Pesci
Nel ritornello della mia canzone Apathy and ignorance dico: “Qual è la differenza tra apatia e ignoranza?”, e gli altri due cantanti rispondono: “Non lo so e non m’interessa”. Nelle prossime settimane ti consiglio di fare di questa frase il tuo mantra, Pesci. Hai bisogno di sperimentare uno stato mentale di beata noncuranza per quello che pensano gli altri. Hai il diritto e il privilegio di sentirti libero da aspettative e dogmi. Fidati del tuo intuito e non lasciarti influenzare da nessuno! È un ottimo momento per dichiarare la tua indipendenza da tutto quello che non ti serve e non ti affascina..

giovedì 16 giugno 2011

Tree of Men - Dean Radin III



D - Per chi non conoscesse il fenomeno dell'entanglement quantico (l'intreccio quantico, ndt), potresti per favore riassumere ciò che hai scritto nel tuo libro Entangled Minds sui rapporti tra l'intreccio quantico e gli effetti psi (fenomeni paranormali)?
R - L'intreccio era stato previsto dalla matematica della teoria quantica. La teoria quantica considera la materia non solo sotto forma di particelle, ma anche sotto forma dì onde di probabilità. La cosa interessante riguardo un'onda è che può combinarsi e interagire con altre onde. In base a questa idea, due particelle interagenti possono essere viste, in termini di onda, come una nuova e più complessa onda. Non due onde, ma una sola onda, che d'ora in poi considereremo un sistema a parte. Per cui, è possibile ritenere che due particelle interagenti non siano più separate. Questa idea non piaceva a Einstein, che la chiamava "un'azione spettrale a distanza". Ma la matematica prevede che se hai una particella che si divide in due, o due particelle che interagiscono, quando esse si separano, non sono davvero separate. Ognuna trasporta determinati aspetti dell'altra.
Per circa trenta, quaranta anni, questo intreccio è rimasto una possibilità teorica. Poi negli anni Sessanta è stato sviluppato un modo per verificarne l'attendibilità, e negli anni Ottanta si è avuta la prima conferma importante. Il metodo si basava su un teorema del fisico irlandese John Bell. Quindi, ora sappiamo non solo per supposizioni teoriche, ma per evidenza empirica, che le particelle apparentemente separate in effetti possono essere collegate attraverso lo spazio e il tempo in modi "spettrali".
La cosa importante è che questa non è solo un'idea teorica interessante, ma un fatto osservabile che riguarda la trama della realtà. E le conoscenze su questi intrecci aumentano a ritmi sempre più veloci. Da quando ho scritto il mio libro a oggi, sono state pubblicate una mezza dozzina di nuove scoperte sulla natura dell'entanglement. Quando stavo scrivendo i capitoli sulla Fisica dell' entanglement, avveniva una nuova scoperta al mese. E questo trend continua senza dare segni di sosta. Quello che chiedo nel mio libro è che dall'intreccio, che oggi nei laboratori di Fisica viene considerato per lo più al livello delle particelle elementari, si passi a parlare di bio-entanglement (bio-intreccio ndt), o intreccio dei sistemi viventi. Sono state avanzate ogni genere di argomentazioni per dimostrare l'impossibilità del bio-intreccio. Ma i fatti stanno cominciando a contraddire quelle argomentazioni, come avevo previsto in Entangled Minds. La mia opinione è che il bio-intreccio esista e che la gente continuerà a trovare modi sempre più ingegnosi per dimostrarne l'esistenza. Una volta accettato il bio-intreccio, la domanda successiva è: se esso opera all'interno dei sistemi viventi, noi inclusi, a cosa assomiglierà visto da dentro? Questo è l'argomento del mio libro.

D - Tu parli di nuovi studi sul bio-entanglement. Qual è uno studio corrente che ti ha molto impressionato?
R - Uno studio dell'Università di Milano in cui sono stati sviluppati neuroni, ovvero cellule del cervello umano, su una piastra per colture cellulari. Poi una parte di quel gruppo di cellule è stata fatta crescere su un'altra piastra. L'idea era che se quei neuroni, venendo dalla stessa sorgente, erano davvero connessi (anche se apparentemente si trovavano su piastre diverse), stimolando gli uni avresti dovuto osservare una reazione negli altri. Questo è ciò che i ricercatori hanno fatto. I neuroni sono stati fatti crescere su una piastra che aveva contatti elettrici sotto di sé, in modo che se i neuroni cominciavano a eccitarsi, si poteva misurarne l'attività. Essi sono stati stimolati tramite un laser. Si è usato un laser perché determinate frequenze di luce stimolano i neuroni, e perché è facile fare in modo che la luce del laser non influenzi i neuroni della piastra non stimolata.
La piastra non stimolata è stata messa in un contenitore a prova di luce lontana dalla piastra stimolata. Ci si è assicurati che nemmeno un singolo fotone del laser potesse colpire la piastra non stimolata. Quindi è stato stimolato il primo gruppo di neuroni e si è registrata una notevole reazione nel gruppo non stimolato. Negli ultimi due anni sono stati fatti molti test simili a questo, usando tecniche sempre più raffinate, e le relazioni che ho letto al riguardo sembrano convincenti. Alla fine altre persone cercheranno di replicare questo esperimento, e se avranno successo, avremo fatto una grande scoperta. Un recente studio su questa ricerca, opera di un ricercatore della Naval Postgraduate School, è d'accordo con me nel sostenere che questi esperimenti sembrano convincenti, e se saranno replicati, sono di estrema importanza.

D - Devo ammettere di essere una di quelle persone di cui parli nel libro, quelle che se non restano impressionate dalle implicazioni in campo psi del teorema e della disuguaglianza di Bell, vuol dire che non le hanno capite. È possibile semplificare la spiegazione?
R - Capire tutto ciò è una grande sfida per la mente. Ci sono molti modi per darne una spiegazione, incluso uno relativamente facile che espongo nel libro. Quando stavo scrivendo quel capitolo del libro, improvvisamente il teorema di Bell mi è apparso in una luce nuova e per un attimo ho avuto davvero le vertigini. Lo shock di capire improvvisamente che le cose apparentemente separate a un certo livello non lo sono più, può dare le vertigini. Le cose sono connesse in senso concreto, non solo astratto. È una comprensione basata sulla logica del teorema di Bell e su studi di laboratorio che dimostrano come l'entanglement esista davvero. Le vertigini vengono perché il senso comune è messo a dura prova. La maggior parte del tempo mi sento separato dagli altri e dalle loro cose. Quindi è arduo fare il salto di fede - e in questo caso il salto riguarda la realtà vera e propria - che da un altro punto di vista io non sono isolato, come i sensi continuano a dirmi.
L'altra ragione per cui è difficile afferrare l'idea dell'intreccio è che non disponiamo delle parole giuste per concetti così olistici… Il linguaggio si basa prevalentemente sul senso comune, e qui stiamo parlando di cose più simili al non-senso comune. Il nostro modo di pensare, il modo in cui esprimiamo e spieghiamo le cose, si basa fondamentalmente sull'assunto dell'isolamento e della separazione. Invece qui stiamo cercando di descrivere un altro aspetto della realtà, che è completamente olistico. E poiché non disponiamo ancora del linguaggio adatto per queste idee, talvolta è difficile fare chiarezza su queste cose. Ogni tanto, anche i fisici vanno in confusione per questo...

Tree of Men - Dean Radin II




D - Tu citi Giles Brassard quando dice: «È possibile intrecciare la concezione classica e quella quantistica per ottenere risultati che sarebbero inaccessibili se ognuna fosse presa singolarmente». In che modo l’intreccio quantistico e il concetto psi si applicano alle altre discipline? Cosa vedi nel futuro?
R - Tra la varie cose, questa concezione contribuisce a spiegare come il concetto di «mente collettiva», intesa come fattore in grado di pilotare l’esistenza, possa essere reale, se immaginiamo che le forze psi sono una sorta di legame tra le menti di tutti gli uomini; anche se, come ho già detto, non è proprio del tutto così, dal momento che dicendo una cosa del genere ci si immagina una sorta di «Internet mentale». Così facendo parliamo di oggetti separati uniti tra loro attraverso sottili legami, che non è il nostro caso. Stiamo in realtà considerando un ambiente olistico, dove gli elementi non sono separati bensì formano un tutt’uno. Dal momento che il linguaggio è limitato, allora preferisco far riferimento all’espressione, più semplice, di «Internet mentale», o qualcosa di simile. Tu hai una ricca «rete mentale», che da se stessa è in grado di accollarsi la vita.
Pensa all’analogia con i diversi neuroni della tuo cervello, i miliardi di neuroni connessi in bilioni di modi, che creano quel livello di complessità indispensabile per farci acquisire consapevolezza individuale. Bene, amplifica tutto ciò per un paio di miliardi di menti in tutto il mondo e hai la possibilità della Terra vivente; una mente grande quanto la Terra. In quel caso, saremmo consapevoli? Sarei consapevole di quella che è stata chiamata la mente di Gaia? Penso che la risposta sia: la maggior parte del tempo non saremmo consapevoli di essa, allo stesso modo in cui un neurone non è consapevole di essere in un cervello pensante.
Ciononostante, essa c’è. Di tanto in tanto, potremmo averne un bagliore. Potremmo averne un bagliore quando molte menti pensano più o meno la stessa cosa allo stesso tempo. In un certo senso, questo è ciò che stiamo cercando nel Global Consciousness Project. Quindi tu puoi fare il salto di fede e dire: «Bene, assumiamo che esista qualcosa di simile alla mente di Gaia. Essa avrà, presumibilmente, pensieri, desideri, scopi e tutto il resto. Ciò significa che tutte le nostre azioni derivano, in senso evolutivo, da qualcosa di più grande di noi». Dunque, a seconda delle definizioni usate, per indicare questa forza teologica più grande che ci trascina, la gente usa termini come Dio o altri. Su questo punto io sono un agnostico. Ma mi è facile immaginare che ci siano all’opera forze intelligenti più grandi, delle quali normalmente non siamo consapevoli, che ci tirano in varie direzioni collettivamente.
Quindi, il passo successivo è: perché fermarsi alla Terra? Devono esistere creature intelligenti anche sugli altri pianeti. Forse esiste l’Internet universale, o l’Internet galattica. Puoi concepirla grande quanto vuoi. Anche queste creature sono totalmente interconnesse con essa. Quindi, dove finisce questa mente collettiva sempre più grande? La risposta è che non lo so. Cominciamo a vedere la possibilità di una mente multilivello sempre più grande e gerarchica, connessa in spazi sempre più vasti. Io esito a usare l’espressione «progetto intelligente», perché la gente va su tutte le furie quando la sente in un contesto scientifico. Ma siamo portati a pensare che esista qualcosa di simile.
Certo, in molti sensi noi viviamo in un universo meccanicistico, e comprendiamo le cose in questi termini. Ma ci sono prove molto valide che esiste qualcosa di più. Non appena compi il balzo in questo «qualcosa di più», nascono nuove possibilità di tutti i tipi.

D - Sir Roger Penrose in Inghilterra ha teorizzato che al livello della scala di Plank , la scala di Planck è di fatto informazione.
R - Sì, e anche John Wheeler. Egli si esprimeva così: «Essa da essa». Voleva dire: il suo(di essa) intendere le cose, gli oggetti e la materia, partendo da essa, significa informazione. Alla base, tutto ciò che esiste è informazione. Ci è difficile concepire questa “base” del mondo. Come può esistere qualcosa in termini di pura informazione astratta? È così lontano dal senso comune che è davvero difficile concepirlo. Ciononostante, può esserci il caso che tutta la Fisica possa basarsi su informazioni. Allora la percepiamo in un certo modo. E quando torniamo alla scala fondamentale, forse alla scala di Planck o forse al di sotto di essa, tutto è composto da frammenti di informazioni. Suona molto simile a Matrix.

D - E quello che stai studiando è il modo in cui abbiamo accesso a tali informazioni?
R - Non è tanto il modo in cui abbiamo accesso a esse… Perché in realtà noi consistiamo di quelle informazioni olistiche, siamo quelle informazioni. E la nostra esperienza lo riflette. Sai, abbiamo dei bagliori delle forme di interconnessione che esistono a quel livello. Là non si tratta tanto di informazioni: più che altro è il risultato dell’essere in un medium olistico.
In effetti, questo è ciò che tutte le esperienze psi ci stanno dicendo. E il senso comune è un modo di percepire le informazioni localizzate. Ma poiché noi siamo creati da questo medium, che è un medium interconnesso, possiamo farne esperienza diretta. Questo è ciò che siamo..



La scala di Plank: Max Plance è una delle figure più autorevoli della meccanica quantistica. La Scala di Plank – 10-33 cm rappresenta la dimensione più piccola riscontrabile nell’universo, da alcuni denominata “Schiuma quantistica”, sorgente continua di particelle virtuali.
Tali particelle comunicano per intreccio (entanglement) con le particelle dell’universo della nostra scala in base a una corrispondenza biunivoca creando informazione.

Tree of Men - Dean Radin



DEAN RADIN è uno psicologo specializzato nello studio delle anomalie relative alla coscienza umana, in particolare dei fenomeni cosiddetti paranormali o psichici. Ha condotto ricerche nel campo della telepatia, della psicocinesi e della precognizione presso la Princeton University, la University of Edinburgh, i Bell Laboratories, la SRI International e nell’ambito di un programma del governo americano. È stato presidente della Parapsychological Association, affiliata all’American Association for the Advancement of Sciences ed è Senior Scientist presso l’Institute of Noetic Sciences. Gli studi in parapsicologia sperimentale gli sono valsi nel 1996 l’Outstanding Achievement Award della Parapsychological Association e l’Alexander Imich Award del Rhine Research Center.
Radin, che ha conseguito il dottorato in psicologia e poi il master in ingegneria presso la University of Illinois, è anche autore o coautore di oltre duecento saggi scientifici e articoli, oltre che di uno dei libri più conosciuti in America sulla ricerca in campo psichico: The Conscious Universe. The Scientific Truth of Psychic Phenomena.
Altre notizie si possono reperire nel sito www.deanradin.com


Forse la sua ricerca più interessante è quella denominata “Progetto Consapevolezza Globale” (GCP) – una collaborazione volontaria di settantacinque ricercatori da tutto il mondo – di cui nel 1998 è stato cofondatore insieme a Roger Nelson, psicologo della Princeton University, e molti altri colleghi. Il GCP studia la possibilità che gli eventi a scala globale possano far convergere le menti individuali, fondendo le nostre coscienze separate in un insieme unificato e coerente che influenza la materia.


D – È davvero curioso constatare come questo campo di ricerca rimanga un tabù. La maggior parte degli scienziati con cui ho parlato o sono all’oscuro di tali ricerche oppure le respingono recisamente.
R – In parte ciò è dovuto alla convinzione che, se esperimenti di questo tipo fossero davvero validi, allora sarebbero già dovuti comparire su «Nature» o «Science», per la loro portata rivoluzionaria. Ma ciò che molti scienziati tradizionali non vogliono ammettere è che i pregiudizi non permettono l’affiorare di certi argomenti sulla stampa scientifica. Chiaramente, chi si occupa di un campo di studi controverso sa benissimo che certe cose non potranno mai arrivare alla stampa. Ma chi non ha mai lavorato in un settore tanto contrastato non sospetta nemmeno una cosa del genere. Non ha motivo di pensare che il pregiudizio prosperi anche nella scienza, esattamente come in altre attività. È davvero frustrante. Io e Rupert (Sheldrake) abbiamo parlato a fondo della cosa e stiamo cercando di spezzare questo ingranaggio, ma si tratta di un processo che richiede tempo. Il pregiudizio genere un’inerzia enorme, e non finirà fino a quando non si ergerà a contrastarlo una posizione affermativa. Sfortunatamente, in campo scientifico non ci sono equivalenti di un’azione affermativa. Così, come dimostra la storia, possono passare tempi lunghissimi prima che le idee scomode abbiano finalmente la meglio. Come ha detto Max Planck: «La scienza avanza per funerali».

D- Come crede che si siano evolute le varie capacità psichiche di cui sono capaci gli esseri umani?
R – È una bella domanda. Non sono sicuro che si siano evolute, perché credo che in questo caso abbiamo a che fare con qualcosa che, in un certo senso, precede l’evoluzione. Fa parte della struttura dell’universo. Dev’essere senz’altro così, poiché se si trattasse di qualcosa che si è evoluto, significherebbe che abbiamo creato il modo di trascendere lo spazio e il tempo, il che non ha senso. Come possiamo creare qualcosa che, da un punto di vista convenzionale, sarebbe una violazione delle leggi della scienza? Le cose non possono essere andate così.
Un altro modo di considerare la questione è di presupporre – ed è ciò in cui crede la maggior parte degli scienziati – che l’universo esista fin da prima della comparsa degli esseri umani, e che perciò non l’abbiamo creato noi con il nostro pensiero, facendolo comparire all’improvviso. Di fatto, siamo costretti a prendere per buona questa convinzione, altrimenti la scienza si fermerebbe, avremmo un universo solipsistico e tutto ciò che vorremmo fosse finirebbe per esserlo. Quindi dobbiamo partire dalla premessa che il mondo è dato e che noi ci stiamo evolvendo in esso. E se si può parlare di evoluzione, allora si tratta dell’evoluzione della consapevolezza che la struttura dell’universo non è così come la vedeva Newton. O forse lo è in un senso mistico, ma non nel senso fisico classico del mondo newtoniano e cartesiano.
D – Secondo lei è una parte intrinseca della struttura fondamentale dell’universo?
R – Sì, ci sono aspetti del mondo per i quali abbiamo cominciato ad usare il termine «non-località», che nessuno capisce bene, ma che a quanto pare indica qualcosa di fondamentale nella struttura dell’universo. Se fosse vero, come sembra alla luce delle teorie e degli esperimenti, allora i fenomeni psichici, sotto molti aspetti, sarebbero assolutamente prevedibili. Ci si può aspettare che, di tanto in tanto, la gente intuisca o faccia esperienza di questo genere di connessione.

D – Quali crede che siano le implicazioni più importanti della ricerca sulla parapsicologia?
R – La storia insegna che gli scienziati impiegano tempi lunghissimi per elaborare una precisa visione del mondo, finché non arriva qualcuno con un’idea balzana e rivoluziona tutto quanto. Allora si crea una gran confusione, poi le cose si placano di nuovo. Cicli simili si susseguono ad una velocità sempre maggiore. Prima ci volevano secoli, in seguito decenni, e ora è questione di sei mesi.
La direzione in cui la scienza sembra muoversi è perfettamente compatibile con l’idea esista una sorta di interconnessione profonda tra le cose. Una volta mi è capitato di parlare della sfera dei fenomeni psichici come di una terra di mezzo tra scienza e religione. Questo perché coinvolge molti dei fenomeni che fanno la forza della religione, vale a dire cose che sembrano soprannaturali, e quindi devono provenire da qualche realtà superiore. Eppure, tutte le nostre ricerche dimostrano che siamo noi al centro di tali fenomeni. Non sono causati da forze incorporee, ma proprio da noi.
Secondo questa logica – soprattutto alla luce delle culture orientali, e anche di alcune nozioni occidentali sulla creazione della realtà – e se ciò è davvero il risultato di un’interazione tra l’osservazione e qualcosa di informe che esiste fuori di noi, allora i fenomeni paranormali sono solo la punta dell’iceberg. L’evidenza sembra suggerire la validità di una visione del mondo pressoché solipsistica, che ci vede coinvolti in una creazione continua in virtù della nostra osservazione...

mercoledì 15 giugno 2011

Tree of Men - Rupert Sheldrake



(Rupert Sheldrake, Newark-onTrent, 28 giugno 1942)

RUPERT SHELDRAKE è un biologo che con le sue ricerche ha rilanciato una grande sfida ai paradigmi della scienza convenzionale. È autore di molti saggi scientifici e di alcuni libri molto apprezzati, tra i quali Sette esperimenti per cambiare il mondo (Corbaccio, 1995) e I poteri straordinari degli animali: cani telepatici, gatti che prevedono i terremoti, tartarughe che ritrovano la strada di casa (Mondatori, 2000). La sua ricerca e i suoi libri, che si basano sull’ipotesi controversa secondo la quale l’organizzazione delle forme in natura è determinata da campi morfici, documentano i suoi studi rivoluzionari nella sfera dei fenomeni che la scienza fatica a spiegare.
Sheldrake ha conseguito il dottorato in biochimica a Cambridge ed è membro del Glare College alla Cambridge University, dove è stato a capo del dipartimento di biochimica e biologia cellulare. Fa parte dell’Institute of Noetic Sciences di San Francisco.
Rupert è l'autore di A New Science of Life e di The Presence of the Past, libri nei quali espone la sua teoria per spiegare il misterioso processo della morfogenesi. Nel 1981 la rivista scientifica britannica Nature ha definito A New Science of Life come «il miglior candidato per essere dato alle fiamme da molti anni a questa parte», mentre il New Scientist l'ha chiamato «una importante ricerca scientifica sulla natura della realtà biologica e fisica». Altre opere significative sono The Rebirth of Nature, in cui esamina le implicazioni filosofiche della morfogenesi, e Trialogues at the Edge of the West, scritto con Terence McKenna e Ralph Abraham, in cui analizza e dibatte molte idee sulla natura della realtà.
Altre informazioni si possono leggere sul sito www.shaldrake.org

Secondo la teoria di Sheldrake, se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono automaticamente acquisite da altri membri della stessa specie. Così, se una buona parte dell'umanità raggiunge un certo livello di consapevolezza spirituale, questa stessa consapevolezza si estenderebbe per risonanza morfica ad altri gruppi, coinvolgendo quindi l'intero sistema (questo numero di persone o comunque di individui appartenenti ad ogni altra specie in cui si verificherebbe un analogo fenomeno è chiamato massa critica). Ogni trasformazione individuale comporta una modificazione del sistema e chi si trova all'interno di questo sistema viene inevitabilmente coinvolto. Cominciamo quindi a trasformare noi stessi. Questo è il massimo che possiamo fare. La trasformazione personale è l'arma più potente che si possa usare per modificare l'umanità e l'intero pianeta.
Questa esemplificazione discende dalla controversa teoria della "causalità formativa" di Sheldrake, che ovviamente implica un universo non meccanicistico e governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti.



D – In che modo l’esperienza con le droghe psichedeliche ha influenzato il suo modo di considerare la scienza e la vita?
R – Credo che le droghe aprano dimensioni mentali e cognitive di cui altrimenti la maggior parte di noi non farebbe esperienza. Ci dimostrano che la realtà non è solo quel che ci insegnano i manuali di psicologia e il modello scientifico classico del cervello. Così, capiamo che esistono sfere di esperienza che trascendono la normale consapevolezza della veglia.
Credo che per molte persone, me compreso, le sostanze psichedeliche possano rivelare un mondo di consapevolezza e interconnessione simile all’esperienza mistica, del tipo noto a molte tradizioni religiose. Quindi penso che, in questo senso, l’esperienza psichedelica sia simile al misticismo; anzi, che di fatto sia una specie di misticismo. E per misticismo non intendo oscurantismo: intendo l’esperienza cosciente e diretta di sfere di coscienza ampliate, o di altre zone di consapevolezza che vanno al di là di quelle di cui normalmente facciamo esperienza nella nostra vita di tutti i giorni.

D – Perché crede che sia particolarmente importante studiare il rapporto fra esseri umani e animali domestici?
R – Perché ci sono tantissime cose che non capiamo del comportamento animale, e non ci sono animali che conosciamo meglio di quelli che stanno nelle nostre case: le persone che hanno un animale domestico possiedono miniere di informazioni. Li conosciamo decisamente meglio degli animali selvatici, che dopotutto non osserviamo molto, o degli animali da laboratorio, che vivono in condizioni estremamente artificiali. Di solito, il comportamento degli animali da laboratorio non è studiato con molta attenzione, e spesso è innaturale a causa delle gabbie in cui sono rinchiusi e delle condizioni in cui vivono. Gli animali domestici sono quelli che conosciamo meglio, e che credo abbiano più cose da insegnarci. Inoltre, creano legami con i padroni, il che significa che le persone non sono semplici osservatori, ma interagiscono con gli animali. È un’interazione molto interessante per le persone. È per questo che vogliono avere animali domestici. Tutto ciò costituisce una quantità enorme di materiale per la ricerca. Studiando gli animali domestici e i rapporti fra questi e le persone, possiamo raccogliere tante informazioni anche solo chiedendo alle persone quello che hanno osservato. Ho un database ricchissimo, contenente ormai più di cinquemila casi, e questo materiale costituisce il punto di partenza per la mia storia naturale delle capacità inspiegate degli animali.

D – Qual è la sua idea di Dio, e vede una teleologia nell’evoluzione?
R – Credo che Dio sia un organismo, piuttosto che una sorta di gigantesca mente corporea o un vecchio seduto tra le nubi. La mia idea di Dio è influenzata dalle tradizioni indù e cristiana, che vedono la realtà come qualcosa di trinitario, o triplice. Gli induisti hanno una trinità di dei: Brama, creatore di tutte le cose; Shiva, principio dell’energia, del cambiamento; Vishnu, preservatore della forma e principio formativo. Nella trinità cristiana abbiamo Dio, il Padre, la fonte di tutte le cose, una sorta di coscienza primordiale; il Figlio, il Verbo, che è il principio formativo della natura; lo Spirito Santo, che è il soffio o l’energia divina, che provoca il moto e il cambiamento di tutte le cose.
Credo che tutto questo si rifletta nel mondo fisico, così come lo percepiamo, attraverso la fisica moderna e i principi che stanno alla base della materia dell’universo, che sono poi gli aspetti formativi dei campi di forze. I campi determinano ogni cosa. Il campo gravitazionale dà forma all’intero universo. I campi quantistici determinano gli atomi e quelli elettromagnetici le molecole. I campi morfici formano gli organismi, la disposizione dei gruppi sociali, e così via. Oltre a tutti questi campi, che formano e ordinano la natura, c’è l’energia che è il principio del moto. È ciò che fa succedere le cose, che le fa cambiare, modificare. È il principio di attività. Credo che, in definitiva, tutto ciò derivi dalla fonte divina dell’universo e sia un riflesso della natura divina, del modo in cui l’universo è in Dio e in cui Dio è nell’universo. Credo che sia possibile stabilire un contatto diretto con la coscienza di Dio tramite l’esperienza mistica. Tutte le religioni si basano sull’esperienza mistica, grazie alla quale le persone entrano in contato diretto con una forma di coscienza o intelligenza, o a volte molte forme di coscienza e intelligenza, al di là del livello umano. Tutte le religioni si basano su tale esperienza. Quindi, credi che alla base di questa percezione ci sia un’esperienza piuttosto che un dogma.
Per come la vedo io, il processo evolutivo rispecchia il principio dinamico del cambiamento che avviene nello spirito, o il principio energetico, nel suo significato più ampio. Ciò accade attraverso l’espansione dell’universo. Se l’universo non fosse in espansione, non ci sarebbe cambiamento. Al momento del Big Bang l’universo era più piccolo di una capocchia di spillo. Da allora è in continua espansione, e tale processo è guidato da una forza motrice. C’è una freccia temporale che provoca il cambiamento delle cose. Niente rimane uguale in eterno. L’intero universo è coinvolto in questo stato di sviluppo e si espande come un organismo. Tale principio di cambiamento è sempre di natura creativa. Ma così come le cose cambiano, è anche possibile che compaiano forme nuove. E tali forme nuove – come le idee nuove nella sfera umana – nascono dal nulla. Non sappiamo da dove arrivano.
Credo che nell’universo ci sia qualcosa che spinge verso il cambiamento e provoca cose come la creatività, e che poi ci sia qualcos’altro, un principio formativo, che genera forme nuove. Spesso abbiamo una proliferazione straordinario di forme nuove. Gli esseri umani hanno continuamente idee nuove (non sempre buone idee..). L’universo è pervaso da una fertilità e da una creatività straordinarie, ma le novità devono essere vagliate attraverso la selezione naturale, in modo che sopravvivano solo quelle più adatte. Quindi, credo che la creatività divina operi in due modi: uno è la produzione di forme nuove e l’altro è il principio guida, il principio dinamico di energia, o spirito, che fa in modo che ci sia sempre cambiamento.  Ciò garantisce che niente si disponga semplicemente in un assetto ripetitivo, perché l’universo non si blocca in assetti ripetitivi, ma è in continua crescita, espansione e cambiamento..

martedì 14 giugno 2011

Tree of Men - Edgar Mitchell





(EDGAR MITCHELL, Hereford, 17 settembre 1930)


EDGAR MITCHELL, pilota del modulo lunare nella missione spaziale NASA Apollo 14 del 1971, è stato il sesto uomo a mettere piede sulla Luna. Oltre ai traguardi storici raggiunti come astronauta, ufficiale di marina e pilota collaudatore, ha reso anche importanti contributi come ricercatore, oltre che come scrittore e conferenziere. Negli ultimi trent’anni si è concentrato sullo studio della coscienza umana, nel tentativo di trovare un terreno comune tra scienza e spiritualità. Ha fondato l’Institute of Noetic Sciences, a sostegno della ricerca sistematica sulla natura della coscienza, soprattutto per quel che riguarda i fenomeni psichici e le tecniche di cura alternative. L’istituto è diventato uno dei più grandi centri di ricerca del mondo specializzati nello studio delle facoltà mentali ancora inspiegabili. Mitchell ha conseguito il dottorato in aeronautica e astronautica presso il Massachessetts Institute of Technology e ha ricevuto molti premi importanti e onorificenze, tra cui l’americana Presidential Medal of Freedom. È coautore di Esplorazioni psichiche in USA (1975) e di The Way of the Explorer, un diario delle missioni Apollo tra scienza e misticismo.

Il 23 luglio 2008, durante un'intervista radiofonica, Edgar Mitchell ha dichiarato di essere venuto a conoscenza, da ambienti militari e governativi, del fatto che il fenomeno UFO è reale, che ci sono stati contatti tra esseri umani ed esseri extraterrestri, e che ci sono contatti ancora in corso, senza peraltro saperne i motivi. Ha quindi confermato la teoria, sostenuta da molti ufologi, secondo cui i contatti con visitatori da altri pianeti sarebbero stati tenuti nascosti dai governi per 60 anni (teoria del complotto UFO).
Queste alcune sue parole:
« Mi e' accaduto di avere il privilegio di sapere....di avere....avere la certezza che noi siamo stati visitati su questo pianeta e il fenomeno UFO e' reale, anche se tuttavia e' stato coperto dai nostri governanti per un periodo di tempo molto lungo».

Per altre informazioni sulla biografia e sul lavoro di Mitchell si può consultare il sito internet www.noetic.org




D – Ha mai avuto un’esperienza psichedelica?
R – Sì.
D – Com’è stata rispetto all’esperienza mistica che ha vissuto nello spazio? Ci sono somiglianze?
R – Beh! Può darsi. In situazioni simili si aprono dei varchi nella mente che aumentano la percezione. Se prendiamo gli studi di Charlie Tart, capiamo che vi sono moltissimi stati di coscienza e che se si assumono droghe non si fa che raggiungere uno di questi stati. Quindi, ciò che percepiamo non sono altro che frammenti diversi di informazione, ai quali diamo significati o collegamenti diversi. Credo di aver dato un contributo fondamentale a questo campo di indagine con il cosiddetto modello diadico. Anche se non è stato ancora accettato da molti, credo che alla fine lo sarà, dato che si tratta di un modello corretto. Gliene do un piccolo saggio..
Se partiamo dal principio fisico quantistico della relatività speciale (e=mc2) vediamo che a ogni materia corrisponde una certa energia. Quindi, la materia non è altro che energia congelata, compressa o condensata. È energia in essere. Così, spieghiamo l’esistenza basandoci su un modello energetico – i diversi stati dell’energia – ma è vero anche che viviamo in un universo che, in un certo senso, è in grado di autoconoscersi. Come fa ad avere tale conoscenza? Perché noi maneggiamo informazioni, utilizziamo informazioni. Conosciamo la realtà perché possiamo utilizzare e interpretare informazioni.
Cos’è l’informazione? Sostanzialmente è energia strutturata. Quindi, diversamente che nel dualismo cartesiano, che vede le cose come separate, sappiamo che sia la nostra esistenza, sia la nostra conoscenza si basano sull’energia.  E abbiamo imparato a manipolare sempre meglio l’energia in natura. Questo è ciò di cui si occupa la fisica quantistica. E ciò di cui si ossuta la fisica in generale: considerare i fenomeni del nostro universo e crearne dei modelli comprensibili. Quindi, invece del dualismo, di due cose diverse, abbiamo l’energia come una diade. Come una medaglia a due facce:quella che chiamiamo “materia” e quella che chiamiamo “informazione”. Entrambe lavorano per aiutarci ad esistere e a sapere che esistiamo. Le nostre ricerche si basano su questo modello, e l’informazione quantistica è l’ultima frontiera.
Abbiamo parlato di informazione in generale. Le informazioni elettromagnetiche, i giornali, la televisione sono tutte forme di informazione. Ma solo di recente, abbandonato il dogma che la fisica quantistica riguardi solo le particelle subatomiche, abbiamo capito che l’informazione quantistica ha una base di realtà. È questo che ci dice l’ologramma quantistico e, dato che oggi si impiega per creare tecnologie, siamo sicuri di essere nel giusto. È servito a migliorare i dispositivi di scanner a risonanza magnetica ed è stato usato nelle tecnologie a riconoscimento facciale. C’è tutta una serie di campi nei quali ci si serve della tecnologia quantistica e dei sistemi di informazione quantistica.
Io e il mio gruppo ce ne stiamo avvalendo per cercare di comprendere meglio i processi mentali. Trent’anni fa Karl Pribram fece notare che il cervello immagazzina informazioni in maniera olografica, informazioni che percepiamo in maniera olografica. Di recente Stuart Hameroff, a Tucson, e Roger Penrose, a Oxford, hanno cominciato a lavorare sui microtuboli cerebrali, come il meccanismo che permette l’elaborazione delle informazioni, e ciò non fa che comprovare il modello olografico quantistico che stiamo studiando.
D – Secondo lei cosa succede alla coscienza dopo la morte?
R – Posso solo rifarmi all’evidenza dei fatti. Le dirò cosa penso e come affronto la questione, dato che è molto importante. Parto dal presupposto che l’universo sia naturale. Il nostro è un universo naturale, e quindi conoscibile. Se ascoltiamo Cartesio, gli uomini non possono comprendere gli aspetti soprannaturali dell’universo. Solo Dio può. Bene, io rifiuto questo postulato. Sono un positivista dello stesso stampo di Karl Popper. Anche se non siamo in grado di dimostrare i fenomeni, dobbiamo spingerci in avanti formulando ipotesi, per poi smentirle. Quindi, l’unica premessa nel mio lavoro è che l’universo è naturale e quindi cerco di comprendere la coscienza in questi termini. Ciò significa che la coscienza è conoscibile e che, se la studiamo a fondo, saremo in grado di raccogliere dati e informazioni.
Ora, sostanzialmente, abbiamo due filosofia principali: la scienza e la teologia. C’è la filosofia materialista, vale a dire la scienza. La fisica newtoniana classica ritiene che tutto si basi sulla materia e che l’interazione fra molecole sia deterministica. L’altra filosofia è idealista, fondamento della teologia, e crede che tutto sia coscienza e che la coscienza sia indipendente dalla materia. Dire questo significa dire che l’universo è inconoscibile. Io penso che l’universo sia naturale e conoscibile e che per procedere nella scienza sia necessario studiare i fenomeni soggettivi. Alla fine le risposte verranno. Finora non mi sono sbagliato. Tutte le nostre conclusioni sembrano esatte.
Credo che al momento il modello più avanzato sia quello dell’olografia quantistica, che ho sempre sostenuto e appoggiato. Sostanzialmente, ci dice che esiste una registrazione olografica degli eventi storici della materia, conservata nei suoi quanti. Tali eventi si preserva in maniera non-locale e sono quindi riconoscibili e utilizzabili dalle generazioni future. Ora, è vero che ci sono moltissimi se e ma, tuttavia è si tratta della versione più convincente.
Tutto ciò supporta l’idea che abbiamo a nostra disposizione informazioni ad un livello psichico o soggettivo, informazioni radicate in tale fenomeno olografico quantistico. Ma ciò non significa che la coscienza esista indipendentemente dal sistema vivente. Dice semplicemente che il sistema vivente può avere accesso a tali informazioni. Si tratta di una questione carica di implicazioni. A quanto pare, il fenomeno olografico quantistico è utile per la trasmissione non-locale d’informazioni in natura. (Ho scritto un saggio sull’argomento, intitolato Nature’s Mind. The Quantum Holograph).
Anche altri si stanno occupando della cosa, e la stiamo studiando a fondo. Tale fenomeno sembra responsabile non solo delle capacità psichiche, così come le conosciamo, ma forse è anche la base stessa delle nostre percezioni. Quindi, secondo tale modello, le informazioni a proposito dell’esistenza si preservano anche dopo la vita. Ancora non siamo stati in grado di dimostrare l’esistenza di un coscienza incorporea. Non so come potremo dimostrarla o studiarla. Per molti religiosi si tratta di una questione di fede, ma in quanto scienziato non so ancora come provarla. Anche se credo che abbiamo fatto passi da gigante nello studio dei fenomeni psichici, non siamo riusciti a dimostrare la vita dopo la morte..




sabato 11 giugno 2011

Tree of Men - Candace Pert







Candace Pert (26 giugno 1946)

CANDACE PERT è una neuroscienziata che con le sue ricerche pionieristiche ha cambiato il modo di vedere la relazione fra la mente ed il corpo. Ancora studentessa alla Johns Hopkins University, ha individuato il recettore oppiaceo, il sito molecolare all’interno del quale le droghe derivate dall’oppio, come la morfina e l’eroina, si legano alle cellule nervose del cervello umano. Molti sostengono che per questa scoperta, una delle più importanti nella storia delle neuroscienze, Candace Pert avrebbe dovuto vincere il premio Nobel, ma che questioni politiche abbiano impedito che le venisse assegnato il giusto riconoscimento.
Candace Pert ha conseguito il dottorato in farmacologia alla Johns Hopkins University School of Medicine ed ha condotto ricerche presso il National Institute of Health. Attualmente è ricercatrice presso il dipartimento di fisiologia e biofisica del Georgetown University Medical Center di Washington, dove si occupa di ricerche sull’AIDS. È autrice di numerosi contributi scientifici e del libro Molecole di emozioni: il perché delle emozioni che proviamo (Corbaccio, 2000), che offre una personale ed acuta interpretazione delle neuroscienze e della medicina.
Notizie sul suo lavoro si possono leggere nel sito www.candacepert.com.


D – Perché, secondo lei, è così difficile far accettare nuove idee in ambito scientifico?
R – Domanda interessante, ci pensavo giusto l’altro giorno. La risposta ingenua sarebbe: «Va benissimo così, perché altrimenti dilagherebbero un sacco di sciocchezze. Sono questioni delicate, le cose vanno testate e bla bla bla». In realtà credo che sia un atteggiamento proprio della natura umana. Anche a me è capitato. La gente crede solo nelle proprie verità: se non vede non crede. Insomma, c’è una specie di invidia nei confronti delle nuove idee. La riluttanza ad accettarle fa parte della cultura scientifica, anche se è un errore. Significa perlomeno una battuta d’arresto. Dobbiamo accettare le idee gradualmente, una a una, dopo averle verificate. Certo, esistono le teoria di Thomas Kuhn sui cambiamenti di paradigma, e via dicendo, ma sappiamo che le cose non funzionano veramente in questo modo, che tendono ad essere più rivoluzionarie. Quindi non saprei. Almeno, così è per quello che mi interessa di più in questo momento, la neurogenesi. Sa di cosa si tratta?
D – È la nascita di nuove cellule cerebrali.
R – Esatto, e si tratta di un’idea duplice, una più stupefacente dell’altra. La prima è che generiamo ogni giorno nuovi neuroni nel nostro cervello, l’altra è che le cellule staminali si originano normalmente nel midollo spinale, si spostano attraverso il sangue e poi finiscono nel cervello come neuroni.
D – Il che contro tutto quello che mi hanno detto a scuola! I miei professori di psicobiologia mi hanno insegnato che abbiamo un numero limitato di neuroni, che muoiono lentamente con l’invecchiamento senza essere in grado di rigenerarsi. Così, va a finire che ne abbiamo sempre meno e le nostre capacità cognitive vanno sempre peggiorando.
R – Esattamente. Pensiamo a tutte le battaglie che hanno combattuto gli scienziati per far accettare una posizione simile. Alla fine si è arrivati ad una curiosa posizione di stallo. Dopo tante lotte, la neurogenesi è accettata per vera, ma le persone che hanno condotto tali studi hanno dovuto superare un centinaio di esperimenti attentamente controllati per respingere ogni possibile accusa di falsità. Ora è un dato di fatto, ma per lungo tempo non è stato così. Due miei colleghi di vecchia data, due tipi davvero in gamba, grandi scienziati, hanno sottovalutato fin dal principio l’importanza biologica di questa scoperta. Ammettevano che si trattasse di neuroni, com’era stato provato, e che ogni giorno se ne generassero molti, ma sostenevano che non avevamo prove per dire che il fenomeno fosse importante; semplicemente la cosa non c’entrava nulla con il resto. Ancora oggi non hanno cambiato idea.
D – Non ho parole! Secondo loro la scoperta di produzione di nuovo tessuto cerebrale non è importante?
R – Beh! è gente con una visione scientifica molto conservatrice. Sto preparando una lezione da tenere a New York e questo argomento ne sarà la pietra miliare. Parlerò delle implicazione che la scoperta ha sulla mente, il corpo e la salute e di come possiamo servircene. Per esempio, il fatto di pensare in positivo, di scegliere pensieri positivi e sforzarsi di non mettere negatività nelle proprie parole, non è più solo un modo di dire. Ogni volta che ripetiamo qualcosa, rafforziamo un network di neuroni in via di sviluppo. C’è sempre un network nascente che si sta formando, così come c’è una costante nascita e morte di neuroni. A determinare quali vivranno e quali no è la frequenza con la quale vengono utilizzati. Quindi se continuiamo a dire o pensare cose negative di noi stessi, rafforziamo questi circuiti.
D- Crede che la specie umana sopravvivrà nei prossimi cento anni, o pensa che rischiamo l’estinzione?
R – Oh, non so come saranno le cose fra cent’anni, ma certo è che sono molto preoccupata. Si sentono tante ipotesi diverse, ma personalmente credo che in un periodo fra i duecento e i cinquecento anni esauriremo del tutto le scorte di combustibili fossili. Cosa succederà allora, losa solo Dio. Ci si preoccupa tanto della minaccia nucleare, ma io temo di più una prospettiva simile.  Tuttavia, diciamo che sono ottimista. Credo che ci salveremo, ma la gente deve cominciare a stare attenta. Credo che prima dell’estinzione della nostra specie, ci sarà l’estinzione dell’intelligenza avanzata.
A preoccuparmi molto c’è il grave problema del cibo. Insieme ad un gruppo di amici ho comprati una fattoria, con l’idea un po’ folle di trasformarla in un centro culturale, educativo e di ricerca sulla questione del cibo. L’ingegneria genetica non è altro che la punta dell’iceberg. Anzi, non c’entra. Il problema è che il cibo che mangiamo oggi è chimicamente diverso da quello di dieci o vent’anni fa. Se facciamo un elenco delle sostanze chimiche presenti oggi in una mela, e tracciamo un grafico, servono tre pagine; per una mela del passato, cinque pagine. La mela nuova richiede solo tre pagine a causa delle sostanze pesticide ed erbicide, oltre che delle caratteristiche del terreno e dei metodi di coltivazione. Il nostro cibo ha perso tutta una serie di elementi. Il problema non sono solo i veleni, le tossine, l’inquinamento. Mancano delle sostanze. Attualmente non troviamo più negli animali acidi grassi essenziali di cui abbiamo bisogno, e la gente avveduta, che se lo può permettere, come me, va a comprarsi i necessari omega-3 da aggiungere alla propria dieta.
Ma a lungo andare cosa succederà? Ho cresciuto tre figli, con una differenza d’età di nove anni. Sono convinta che il loro cervello subisca dei cambiamenti che non sono solo culturali, ma che hanno a che vedere con la loro dieta, con ciò che mangiano o non mangiano. È facile pensare ad un inverno nucleare o cose di questo genere. Ma prima ancora, credo che tra una cinquantina d’anni, per come stanno andando le cose, il nostro quoziente intellettivo scenderà sotto a 60, e la gente non se ne accorgerà nemmeno. 



Tree of Men - Noam Chomsky



(Noam Chomsky, Filadelfia, 7 dicembre 1928)


NOAM CHOMSKY ha rivoluzionato gli studi di linguistica ed è uno dei maggiori critici della politica estera americana. Il «New York Times» l’ha definito «probabilmente l’intellettuale più importante dei nostri tempi». Tra il 1980 e il 1992 Chomsky è comparso 3874 volte nell’Arts and Humanities Citations Index, diventando l’essere vivente più citato in quel periodo e l’ottavo tra i personaggi più citati della storia umana.
Ha conseguito il dottorato in linguistica presso la University of Pennsylvania e insegna al Massachussetts Insitute of Technology, dove ricopre il ruolo di Insitute Professor ed è titolare della cattedra ferrari P. Ward di lingua e linguistica moderna.
Oltre ad aver scritto più di ottanta libri su linguaggio e politica, è uno degli oratori più conosciuti d’America e le sue lezioni e conferenze sono sempre affollatissime.
A partire dagli anni sessanta, grazie alla sua forte presa di posizione contro la guerra del Vietnam ed al suo notevole impegno politico e sociale, Chomsky si è affermato anche come intellettuale anarchico e socialista libertario. La costante e acuta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e, in particolar modo, degli Stati Uniti, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale americana e mondiale.
Altre notizie si possono reperire nel sito www.chomsky.info


D – Crede che l’umanità stia facendo passi avanti in fatto di diritti  e democrazia?
R – Beh! Facciamo passi avanti e passi indietro, è un cammino difficile da tracciare. Tutto sommato, parlando di diritti umani, credo che ci siano stati grandi progressi. Se parliamo di democrazia, la questione si fa molto più complicata. La democrazia formale si sta diffondendo sempre più. Quindi, la democrazia intesa come, diciamo, numero di persone che godono di diritto di voto sta aumentando. D’altro canto, si stanno rafforzando le barriere che impediscono l’applicazione concreta dei diritti democratici. Ecco perché in buona parte del mondo, compresi gli Stati Uniti, si sta diffondendo sempre più un senso di scetticismo e disillusione per la democrazia.
Per esempio, negli Stati Uniti, che sono una delle società più libere e democratiche al mondo, tre quarti della popolazione considera le elezioni presidenziali come una farsa, un gioco manovrato dai ricchi finanziatori e dall’industria delle pubbliche relazioni, che creano candidati fantoccio mettendogli in bocca cose che non pensano e nemmeno capiscono. Lo stesso succede in America Latina e in molte altre parti del mondo. Così, se la democrazia formale sta aumentando, ciò non vale per la democrazia sostanziale.
D – Cosa crede che si possa fare per estendere la democrazia, in America e nel mondo?
R – Il più grande filosofo sociale americano del XX secolo, John Dewey, una volta ha detto – credo correttamente – che la politica è l’ombra che le grandi imprese proiettano sulla società. Con ciò intendeva che laddove abbiamo grandi concentrazioni di potere e ricchezza privati, l’economia è caratterizzata sostanzialmente da sistemi dittatoriali. Un’azienda, fondamentalmente, è una dittatura, con ordini che procedono dall’alto al basso. Finché sarà così, la democrazia avrà gravi limitazioni. Per estendere la democrazia bisogna sconfiggere questa enorme concentrazione di potere e ricchezza, introdurre procedure democratiche all’interno di tutte le istituzioni e, come diceva Dewey, passare dal feudalesimo industriale alla democrazia industriale. Non solo nell’industria, ma in tutte le istituzioni. Si tratta di una visione tradizionale – Dewey non apparteneva certo alla sinistra estrema – e credo che sia corretta.
D – Come pensa che il linguaggio influenzi la coscienza e quello che percepiamo come realtà?
R – La percezione di una persona vale quanto quella di qualunque altra. Voglio dire, è l’introspezione perlopiù a regolare quel che conosciamo. Se ci prestiamo attenzione, ci accorgiamo che è un continuo parlare con noi stessi. È quasi impossibile passare un attimo di tempo senza questo dialogo interiore, e non è altro che una parte enorme della nostra coscienza. Una parte che prevalentemente si esprime con il linguaggio; o almeno, la parte che è accessibile alla nostra coscienza si esprime attraverso il linguaggio. Non è facile dire come influisca sul nostro pensiero, e in generale sulla nostra coscienza. Il fatto è che possiamo accedere ai nostri pensieri o alla nostra coscienza solo attraverso il linguaggio..



Tree of Men - Kary Mullis





(Kary Mullis, Lenoir, 28 dicembre 1944)




KARY MULLIS ha vinto il premio Nobel per la chimica nel 1993, in seguito alla scoperta della reazione a catena della polimerasi, che ha rivoluzionato gli studi nel campo della genetica. La rivista «Science» ha definito la scoperta di Mullis come uno dei più importanti progressi scientifici nella storia dell’umanità. Essa ha influenzato la cultura, la fantascienza e anche la paleobiologia. Kary Mullis ha conseguito il dottorato in biochimica presso la University of California di Berkeley. È autore di numerosi studi scientifici e del libro Ballando nudi nel campo della mente: le idee (e le avventure) del più eccentrico degli scienziati moderni (Baldini & Castoldi, 2000), nel quale esamina in maniera avvincente i grandi misteri del mondo.
Surfista e contestatore nella Berkeley degli anni sessanta, Mullis è considerato un personaggio alquanto originale e discusso, che spesso si è scontrato con le posizioni "otodosse" della comunità scientifica. È noto per essere fortemente critico nei confronti della teoria diffusamente accettata del legame HIV - AIDS, per lo scetticismo rispetto alle cause del riscaldamento globale e del buco nell'ozono. In una famosa intervista si domandò retoricamente se avrebbe mai scoperto la PCR se non avesse assunto LSD, concludendo che ne dubitava seriamente, in quanto poteva letteralmente veder lavorare i singoli polimeri e ammettendo di avere imparato parecchio grazie a tale esperienza.
Nel suo libro del 1998 (Ballando nudi nel campo della mente. Le idee (e le avventure) del più eccentrico tra gli scienziati moderni) Mullis parla della sua visione del mondo e narra di episodi curiosi ed esperienze alquanto insolite da lui esperite, parla dell'astrologia, della sua partecipazione al processo di O. J. Simpson, del suo uso di droghe, sostiene che "la scienza dei media è una fesseria" per finire addirittura con l'ipotesi di essere stato rapito dagli alieni; gli accadde una notte del 1985, in un bosco nei pressi di Mendocino County in California.
Mullis racconta come ai tempi dei suoi studi a Berkeley mandò all'autorevole rivista inglese Nature un articolo fortemente speculativo nel quale sosteneva che metà della materia dell'universo andrebbe all'indietro nel tempo: l'articolo fu pubblicato. Un ventennio dopo propose alla stessa rivista un lavoro in cui documentava la tecnica della PCR che gli avrebbe valso il Nobel, e non fu pubblicato; quest'esperienza mi insegnò un paio di cose e mi fece crescere un bel po'.
Nel 1998 è entrato a far parte dell’americana National Inventors Hall of Fame ed è professore emerito presso il Children’s Hospital Oakland Research Institute di Oakland, in California.
Altre notizie sui suoi studi e le sue attività si possono leggere nel sito www.karymullis.com


D – Qual è la sua idea a proposito del tempo?
R – È chiaro: il tempo è il modo in cui la natura evita che succeda tutto simultaneamente. Può darsi che segua una linea retta, oppure un percorso con una quantità di spire e di curve. Oppure che abbia una forma che noi non immaginiamo nemmeno.
D – Proprio come la natura..
R – Sì. Penso che la natura sia più una questione di geometria frattale che di geometria euclidea. La geometria euclidea ci dice che esistono linee, ma una linea è una cosa infinitamente sottile. Non è una riga tirata con la matita: quella è una sorta di approssimazione di una linea. In realtà una vera linea non ha spessore. Così come un punto non ha spessore e un quadrato non esiste in nessuna parte del nostro pianeta. Nemmeno un triangolo. È tutto un’approssimazione, e più lo guardiamo con attenzione, meno si vedono le somiglianze.
Se mi chiede qual è il perimetro della Gran Bretagna, potrei prendere una mappa, tracciare un cerchio intorno all’isola e dire che quello è il suo perimetro. Ma se guardiamo le cose da vicino, diventa tutto più difficile. Come posso misurare il perimetro della Gran Bretagna? Mettiamo di prendere una bacchetta lunga dieci metri e vedere quante volte dobbiamo posarla per percorrere l’intera isola. Potrei dire che ci ho messo un milione di bacchette, e che quindi la Gran Bretagna deve misurare dieci milioni di metri. Ma se prendo una bacchetta più corta, magari di cinque metri, e faccio la stessa cosa, avrò un perimetro maggiore, dato che seguirò meglio i contorni. Più la bacchetta è corta, più lungo risulterà il perimetro. Alla fine dovrò dire che la Gran Bretagna non ha un perimetro.
D – O che ha un perimetro infinito.. così, in altre parole, i limiti che percepiamo nella realtà non sono altro che creazioni arbitrarie della nostra mente?
R – Sì. Credo che i buddisti abbiano un nome per questa cosa. Si tratta dell’interpenetrabilità delle cose. Noi e l’universo siamo così..



Rob Brezsny





Settimana del 10/16 giugno..




Ariete
La prossima settimana hai la licenza poetica, nonché il permesso astrologico, di essere supercarino. Voglio dire che hai il mandato divino di essere adorabile, affascinante e delizioso più del solito. C’è un problema, però: cercare di essere carini non significa sempre diventarlo di più, spesso porta a essere melliflui e pretenziosi. Allora come puoi sfruttare l’imperativo cosmico di essere selvaggiamente, stravagantemente, sublimemente carino, senza esserne troppo consapevole? Questo è il tuo indovinello della settimana.


Toro
Sarebbe una settimana eccellente per dichiarare guerra a tutto ciò che ti fa sprecare tempo. Be’, forse quello di “dichiarare guerra” non è proprio lo spirito giusto. Dopotutto, non voglio che tu sia sempre arrabbiato e aggressivo. Mettiamola così: è un buon momento per evitare, ingegnosamente e inesorabilmente, tutte le attività, gli inviti, le tentazioni, i pensieri e le abitudini che non ti offrono niente in cambio della preziosa energia che gli dedichi. Naturalmente questo è un consiglio sempre valido, ma otterrai risultati migliori se lo seguirai adesso.


Gemelli
La primatologa Jane Goodall, che ha vissuto per anni tra gli scimpanzé della Tanzania, è tra i massimi esperti al mondo su quelle creature. Riesci a indovinare qual era il suo giocattolo preferito da piccola? Una scimmietta di peluche, naturalmente. Senza dubbio ci sono state avvisaglie del genere anche nella tua infanzia o adolescenza, Gemelli. Anticipi della magia che poi avresti cercato di sviluppare? Semi del tuo futuro che avevano appena cominciato a germogliare? È il momento giusto per riflettere su questi indizi. Se riscoprirai le capacità che ti hanno rivelato, potrai trarne grande vantaggio.


Cancro
Le elezioni presidenziali americane del 2000 mi fanno ancora rabbrividire. A causa di regole elettorali arcaiche, il candidato “perdente” ottenne in realtà 543.895 voti in più di quello “vincente”. Come poterono, in coscienza, quelli che sostenevano il “vincitore” meno votato sancire quel risultato? Fu una cosa perversa. Patologica. Nelle prossime settimane non devi lasciare che nella tua vita succeda qualcosa di paragonabile a questa anomalia, Cancerino. È fondamentale che il vincitore sia chi merita di esserlo. Non rinunciare a ciò che è giusto per seguire protocolli o convenzioni superate.


Leone
Ho sognato che per mesi avevi coltivato uno strano giardino. E alla fine non avevi raccolto fiori, erbe o verdure ma vulcani in miniatura. Erano tutti cresciuti e ti arrivavano alla vita. Eruttavano un flusso costante di fuoco liquido azzurrognolo che si raccoglieva in grandi coppe d’oro simili a Graal. A quanto sembra, quella sostanza non solo si poteva bere, ma era molto energetica. Tu sorseggiavi un po’ della pozione e distribuivi il resto a un grande raduno di persone che erano venute con entusiasmo a sorbire il tuo gustoso farmaco. L’atmosfera era festosa e tu eri raggiante. Credo che questo sogno sia una buona metafora della tua vita nell’immediato futuro.


Vergine
Darryl Dawkins è stato un professionista della pallacanestro dal 1975 al 1996. È stato una delle personalità più pittoresche di quello sport, e diceva di vivere per una parte del tempo sul pianeta Lovetron, dove aveva perfezionato la sua abilità di giocoliere interplanetario. Gli piaceva anche dare nomi di fantasia alle sue schiacciate. La sua preferita era la “turbo sexophonic delight” (delizia turbosessofonica). Ti invito a comportarti come Darryl Dawkins nel tuo campo, Vergine. Da’ un nome alla mossa che ti caratterizza o al tuo speciale modo di giocare. Con un tocco scherzoso, fa sapere a tutti quanto ami e quanto sei bravo in quello che fai.


Bilancia
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Personality, molti studenti universitari preferiscono i massaggi dell’ego al sesso. Potendo scegliere tra fare l’amore con un partner desiderabile e ricevere un bel complimento gratificante, la maggioranza sceglie la seconda. Nel prossimo futuro, Bilancia, è importante che tu non ti comporti come una di queste persone affamate di autostima. Hai bisogno della catarsi emotiva e fisica che può derivare dall’unione erotica e da altre fonti d’intenso piacere molto più di quanto non ti serva solleticare il tuo ego.


Scorpione
Se non la provi già, presto avrai la strana sensazione che ti stai estendendo. Che tu sia preparato o no, ti verrà chiesto, o forse addirittura imposto, di espanderti. Potrà essere stressante, o entusiasmante, o entrambe le cose. E probabilmente ti costringerà a rimettere in discussione la tua mania per qualcuno o qualcosa che ti piace odiare. Per ottenere migliori risultati, ti consiglio di non resistere all’allungamento e all’allargamento. Anzi, faresti bene a collaborare. Questa strana magia aumenterà la tua capacità di approfittare dei paradossi. Potrebbe anche darti il sorprendente potere di imbrigliare l’energia generata dalla frizione tra forze contrapposte.


Sagittario
In questa fase del tuo ciclo astrologico probabilmente sarai più attraente, seducente e desiderabile che mai. Non sto esagerando, forse non sarai carismatico come una rock star né adorabile come un gattino, ma supererai i limiti del tuo fascino naturale. Scommetto che il tuo aspetto fisico sarà più piacevole, e saprai istintivamente mettere in evidenza gli aspetti più accattivanti della tua personalità. Per aiutarti a sfruttare il potenziale di cui disponi in questo momento, ti prego di aggiungere al tuo vocabolario la parola “concupiscibile”, che significa “degno di essere desiderato”.


Capricorno
Nicolas Cage è un Capricorno. Quando gira un film spesso si abbandona a comportamenti eccessivi. Naturalmente le follie che commette quando recita sono finte e non comportano conseguenze disastrose per la sua vita reale, ma gli permettono di sfogare le sue emozioni. Ipotizziamo che, come Cage, anche a te possa far bene tirar fuori l’inferno che hai dentro senza combinare guai. Esiste un rifugio con le pareti rivestite di sughero in cui potresti andare per dare liberamente sfogo a emozioni estreme? O un suo equivalente?


Acquario
Le mie capacità divinatorie mi dicono che faresti bene ad assegnare a te stesso una missione in una zona incontaminata. L’esatta natura di questo compito non mi è stata rivelata, ma ho il sospetto che tu debba andare in un luogo selvaggio che ha la magia stimolante di alterare in modo tangibile la tua coscienza, rivelandoti qualche verità sul tuo destino che finora non sei stato in grado di decifrare. Avrai più probabilità di riuscire nel tuo intento se nel tuo rifugio speciale creerai un piccolo santuario di fantasia.


Pesci
Hai idea di quanti pannolini ti ha cambiato tua madre quando eri bambino? Sicuramente più di mille. Hai mai calcolato quanti pasti ha preparato per te? Probabilmente più di diecimila. Dato che siamo in argomento, ti ricordi chi ti ha insegnato a leggere e scrivere? Riesci a vedere il volto della prima persona, oltre ai tuoi genitori, che ti ha fatto sentire importante, amato o reale? Ti consiglio di seguire questa linea di pensiero per quanto ti è possibile. Astrologicamente parlando, è il momento ideale per visualizzare i ricordi di momenti specifici in cui sei stato accudito e assolutamente felice.