lunedì 18 ottobre 2010

Book therapy - Nino Salvaneschi



Così, interpretare il nostro destino dovrebbe condurci alle soglie della felicità.
Ma forse vi sono due felicità di vario formato e ampiezza: per i cuori comuni e per i grandi cuori.
Ad esempio, Romain Rolland dice: "La felicità è conoscere i propri limiti ed amarli".
Vero, fino ad un certo punto. Se la felicità affermata dalle facili sentenze vuol dire accontentarsi della propria piccola sorte, sia. Ma non bisogna assolutamente amare questi limiti come ci appaiono.
La vera felicità sta in una continua espansione dell'anima. Bisogna allargare i propri limiti dell'amore e del dolore. Non si ama mai abbastanza. Non si soffre mai troppo.
Solo amando al di là delle nostre forze, conquistiamo la saggezza. Solo soffrendo oltre le nostre immediate possibilità, superiamo il destino.
Se infine tutti amassimo meglio e soffrissimo di più; se tutti portassimo un peso maggiore di quello che ammettiamo di poter sostenere, la vita avrebbe presto più rose che spine e il mondo diventerebbe un giardino.
Ma bisogna che l'amore impari a servire e il dolore a cantare..


Nino Salvaneschi, Consolazioni (1933)

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